Psicologa Roma by

 

 

Si fa un gran parlare, in questi giorni, della temuta "seconda ondata"...sta veramente arrivando? cosa accadrà? al sistema sanitario, all'economia, alla nostra vita relazionale ed emotiva... Si tornerà necessariamente a fare terapia esclusivamente on-line?  

E mentre tante altre domande, riflessioni ed emozioni si affollano nella mia mente e nella mia pancia (come in quelle di ognuno di noi in questo delicato periodo, del resto) mi ritrovo, probabilmente non troppo casualmente, a "inciampare" su uno strano file dimenticato come spesso mi accade sul desktop....Porta il titolo di "Pensieri quarantenanti", trattasi di una bozza di riflessioni buttate giù in un giorno di lockdown, nella fase di passaggio tra fase 1 e fase 2...

La condivido con piacere ora, "a scoppio ritardato", perché ho la sensazione che possa muovere altri pensieri ed emozioni, come quando si sfoglia un album fotografico: cosa è cambiato? come siamo cambiati? cosa cambierà?...  

 

Pensieri quarantenanti…

 

La quarantena non dovrebbe durare quaranta giorni?! Qui siamo al limite, che tende all’infinito come negli integrali di matematica…

 

“Lontani ma vicini”, non è che tra un po' si trasforma nel suo opposto “vicini ma lontani?”... Avremo gradualmente la possibilità di uscire e muoverci un po' di più, ma che ne sarà della nostra DIFFIDENZA e PAURA? Riusciremo ad avvicinarci (non solo fisicamente, quanto soprattutto emotivamente) all’altro, diventato oramai il nostro potenziale invisibile nemico, l’untore… Il nostro corpo si fiderà ancora del contatto?

 

Le nostre CASE in questo periodo si sono trasformate.

Sono state per ciascuno di noi diverse cose.

Innanzitutto ci hanno protetto, come un GUSCIO o addirittura come una TANA. La prima immagine rimanda al fatto che sono state vissute come un luogo in cui nutrirsi e crescere in sicurezza per prepararsi ad una sorta di  (ri)nascita. Tante le persone che, in effetti, hanno con più o meno sorpresa scoperto di potersi finalmente dedicare con calma a interessi trascurati, attività creative, studio…

La seconda immagine, invece, rimanda all’utilizzo psicologico che molte persone hanno sentito di fare della propria casa, diventata un luogo in cui rifugiarsi per mettersi al sicuro dagli eventuali attacchi esterni e ricaricarsi prima di tornare fuori. In entrambi i casi il nostro immaginario ha attinto al mondo animale, alla Natura che non a caso “si sta riprendendo i suoi spazi” e che tanto sembra poterci insegnare, se vorremo ascoltarla e osservarla, con rispetto…

Per qualcuno, però, la casa si è trasformata in una GABBIA. E anche qui, l’immagine la prendiamo a prestito dal mondo animale!... Come non comprendere la fatica emotiva di chi sta vivendo questo lungo isolamento in abitazioni di pochi mq, magari totalmente da solo, oppure con situazioni familiari di conflittualità o violenza e disagio psicologico di vario genere?! 

Quando e come torneranno a poter accogliere l’altro? A essere luogo di condivisione.

La casa come specchio e proiezione del nostro mondo interno…Quando saremo pronti a ri-aprirlo? Con quali “condizioni” (ossia difese)?

Quando la psicoterapia a domicilio potrà tornare ad essere una possibilità?

 

Post Scriptum 

 1) Da settembre ho ripreso con i colleghi della mia Associazione InVerso alcune visite domiciliari...vedremo se e come proseguire. In ogni caso, skype è una grande e inattesa risorsa!

 2) Scriverò un altro "flusso di pensieri" sul tema a breve, promesso! :-)